Bancomat sì o bancomat no?

Il tema esula dal discorso scolastico, ma è assolutamente attuale; recentemente infatti il nuovo ministro dell’interno ha proposto di togliere qualsiasi tetto all’uso del contante, facendo così un passo indietro rispetto ai tentativi di arginare il fenomeno del lavoro nero.

Inutile dire che questo fenomeno causa danni enormi, indipendentemente dalla somma di cui si parla, e di conseguenza deve essere combattuto, oltre che con le indagini dei soggetti preposti, con una politica di incentivazione ad una condotta virtuosa da parte del contribuente e delle imprese.

Risultati immagini per lavoro nero

Già oggi il costume del pagamento in contanti è estremamente diffuso, sia per le transazioni tra privati che negli scambi commerciali veri e propri. Questo è un uso tipicamente italiano; girando per l’Europa, infatti, si nota come il pagamento elettronico sia estremamente diffuso (anche senza arrivare ai livelli eccellenti della Gran Bretagna, dove persino gli artisti di strada possiedono un POS contactless ed è possibile fare acquisti cash-free al mercato); nel resto della UE, ad ogni modo, non mi è mai stato rifiutato il pagamento con il bancomat, indipendentemente dall’importo. Dalle nostre parti, invece, quasi ci si vergogna a chiedere di poter pagare con carta.

La motivazione è sempre la stessa, cioè che il POS ha un costo e le transazioni pure, e i guadagni già risicati sarebbero praticamente annullati. Il punto è, però, che gli esercizi commerciali e i professionisti sarebbero OBBLIGATI ad accettare pagamenti elettronici, ma la legge in materia è estremamente confusa.

Non entro nel dettaglio, francamente troppo complesso, ma vorrei esprimere il mio punto di vista: il pagamento con carta o bancomat dovrebbe essere incentivato, soprattutto da parte delle istituzioni, per i motivi a cui ho accennato sopra, ma non solo: è anche il modo migliore per tutelare sé stessi e i propri clienti, poiché tutto è tracciabile, passo per passo. Per quanto riguarda le spese, poi, ormai sono una scusa poco sostenibile; esistono in commercio dei POS che hanno un prezzo irrisorio, e altri metodi di pagamento che sono addirittura gratuiti (non farò pubblicità, ma sono ormai molto diffusi, facili da trovare con una semplice ricerca su internet). Per quanto riguarda le commissioni, poi, è vero, ci sono sempre, ma sono talmente basse che è difficile credere che non si possano affrontare pur di fare le cose in regola e con altri, indubbi, vantaggi.

Personalmente sono stata entusiasta quando mi è arrivato a casa il POS, così da poter dare un servizio in più ai miei clienti ed avere una maggiore tutela in tutte le operazioni di pagamento.

Obiettivo: eliminare completamente il contante!